domenica 15 settembre 2013

IL MURO TORTO

IL MURO TORTO

All’occhio attento di chi percorre Via del Muro torto non è sfuggita la scena non infrequente di auto ferme in sosta obbligata per guasti improvvisi.
Quel muro oggi ha più di 1700 anni e un tempo i romani lo chiamavano muro “ruptus” perché quando pioveva a dirotto il muro franava. Fu eretto alla fine dell’età repubblicana per sorreggere la collina dove sorgevano ricche ville patrizie. Quel luogo era stato scelto, tra gli altri, dagli Anicii, dagli Acilii e dai Pinci, da cui proviene il nome Pincio della stessa collina. La leggenda popolare narrava che il muro fosse stato santificato addirittura da S.Pietro per difendere Roma dalle invasioni.
In tempi recenti ogni tanto da quel muro veniva giù qualcuno deciso a porre fine alla sua vita, tant’è che ancora oggi le alte sponde della murata sono protette da reti.
E’ un muro verso il quale i romani avevano (e oggi pochi hanno) un vero timore reverenziale; insomma era ritenuto un muro maledetto. Il fatto è che ai suoi piedi venivano sepolte le persone sconsacrate – e non erano poche – quali i delinquenti, i vagabondi, i suicidi, le prostitute e via dicendo. Così ancora oggi si dice che le anime di quei poveracci vaghino sotto il muro lamentandosi di una sepoltura religiosa che fu loro negata.
Non è tutto. Proprio sulla collina del Pincio, dov’erano gli Horti Luculliani e oggi sorge Villa Medici, fu uccisa Messalina. Alla bellissima Messalina quegli Horti piacevano troppo, perciò non trovò di meglio che accusare ingiustamente il proprietario, Valerio Asiatico che era stato console ben due volte, convincendo il marito Claudio - più grande di lei di trent'anni, balbuziente, zoppo e al terzo matrimonio - a far suicidare il malcapitato. Com’era usanza dell’epoca, Valerio si tagliò le vene. Legge del contrappasso o destino: Claudio in seguito fece uccidere Messalina proprio in quegli Horti.
Forse la storia non andò proprio così, ma è tramandato un amore extraconiugale dell’imperatrice (ricordata dal popolo non solo come traditrice del vincolo coniugale ma anche come prostituta notturna in incognito - sembra che una notte vinse una gara con una pari rivale) con un certo Gaio Silio che per lei aveva abbandonato la moglie.
Sperando in una copiosa ricompensa un liberto, ricordato col nome di Narciso, fece la spia all’imperatore che si trovava fuori Roma, il quale venne in tal modo a conoscenza che la voce si era diffusa in tutta la città.
Cornuto sì ma fesso no. Messalina era fuggita agli Horti Luculliani, allora Claudio incaricò un tribuno di recarsi agli Horti e di porre fine alla vita della plurifedifraga.
Muro Torto. Più tardi si sparse la voce che lo spirito di Nerone vagasse da quelle parti, ritenendo che il corpo dell’imperatore fosse stato cremato e le sue ceneri interrate nella Villa dei Domizi presso Via Margutta. Si raccontava che la Chiesa di S. Maria del Popolo, alle spalle del muro, fosse stata edificata dal Papa Pasquale II nel 1099 proprio per contrastare quella credenza.
Sugli Horti Luculliani, nel 1564, i nipoti del cardinale Giovanni Ricci di Montepulciano ordinarono una villa, ma i lavori si protrassero fino al 1576 grazie al cardinale Ferdinando de' Medici, nuovo acquirente. Pochi anni dopo una circostanza ci avvicina di nuovo alla natura misteriosa della zona: tra il 1630 e il 1633 la Villa divenne il domicilio coatto di Galileo Galilei, reo di sostenere teorie eretiche.
Arriviamo al 23 novembre1825. Alle spalle del Muro Torto, in Piazza del Popolo gremita di gente si sta svolgendo un’esecuzione. Mastro Titta cala la ghigliottina su due carbonari: Targhini e Montanari che, neanche a dirlo, saranno sepolti al Muro Torto.
Insomma, tra morti ammazzati, suicidi, nonché sepolti inconsolabili e arresti, il Muro torto non è detto che porti jella, ma forse è meglio portare l’auto da un meccanico prima di iniziarne il percorso.
Nota storica: il Muro venne inglobato nelle mura Aureliane.

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